Sono nato a Manfredonia, città di circa 60000 abitanti. Amo la mia terra, anche se ormai da tempo vivo lontano da quel contesto sociale che mi ha formato. Considero l’essere nato lì sia una fortuna che al tempo stesso una sfortuna. Una piccola città e le poche opportunità che offre, possono portare a farti poche domande su chi sei veramente, e arrivare a definirti solo sulla base di quello che vuoi rappresentare per gli altri. Andare via mi ha dato l’opportunità di confrontarmi con altre realtà, permettendomi di entrare in contatto con la fotografia.
Attraverso di essa ho potuto indagare il rapporto tra il tessuto urbano e i suoi abitanti, documentando la realtà che ci circonda. Studiando fotografia ho compreso come la forza di un’immagine risieda nella sua capacità evocativa, e nella possibilità di toccare la sfera emotiva prima di quella razionale, producendo un cambiamento. Un giorno mi piacerebbe essere il fotografo che crea quel cambiamento.
I was born in Manfredonia, a city of about 60,000 inhabitants. I love my land, even if for some time now I have lived far from the social context that formed me. I consider being born there to be both luck and bad luck. A small city and the few opportunities it offers, can lead you to ask yourself a few questions about who you really are, and get to define yourself only on the basis of what you want to represent for others. Going away gave me the opportunity to confront other realities, allowing me to get in touch with photography.
Through it I was able to investigate the relationship between the urban fabric and its inhabitants, documenting the reality that surrounds us. By studying photography I understood how the strength of an image lies in its evocative capacity, and in the possibility of touching the emotional sphere before the rational one, producing a change. One day I would like to be the photographer who creates that change.